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Ordine anseriformi, famiglia anatidi. Specie particolarmente protetta inserita nella Lista Rossa degli uccelli italiani come specie in pericolo. Volpoca perchè come la volpe nidifica in tane sotterranee.
Il nome dialettale "Africa" ricorda le sue abitudini migratorie.
Morfologia
Le differenze tra le volpoche e le casarche sono, dal punto di vista strutturale, abbastanza insignificanti: il becco del maschio si distingue per una gobba che compare al tempo della propagazione e sparisce completamente dopo di essa, nonché per la maggior ampiezza della
mascella superiore; le ali delle volpoche sono inoltre un po' più corte di quelle delle affini, e le loro zampe più piccole. Per quanto riguarda i colori del piumaggio, testa e collo sono di una lucente tonalità verde-scura, sulle spalle spiccano due grandi macchie nere, il centro del dorso, le copritrici delle ali, uno spazio sul petto, i lati del corpo e una parte delle remiganti sono d'un bianco abbagliante; mentre il centro del petto ed il ventre sono nero-grigi, un largo collare e le remiganti dell'omero rosso-cannella, il sottocoda gialliccio e le altre remiganti grigio-nere. La volpoca ha gli occhi di color bruno-noce scuro, il becco rosso-carminio e il piede carnicino; la sua lunghezza è di circa sessanta centimetri, la coda di dieci, le singole ali di trentacinque e l'apertura alare di novanta.
Cibo ed Alimentazione
Attratta soprattutto dalle acque marine e salmastre in genere, la volpoca cerca tra i vegetali che crescono in loro prossimità la base della propria alimentazione; ha però bisogno di una certa dose di cibo animale per mantenersi in buona salute.
Riproduzione
Il nido viene posto sempre ed esclusivamente nelle cavità del terreno. A questo proposito, è piuttosto singolare il fatto che la nostra anatra vada a scegliersi le tane profonde e oscure che le volpi, i tassi e gli altri animali dello stesso genere scavano per ospitarvi la loro prole, e conviva senza danno con questi ospiti che, per loro natura, dovrebbero essere portati ad attaccarla e ad ucciderla. Ciò non succede, viceversa, che in casi molto rari; e la ragione va probabilmente ricercata nell'estrema decisione con cui la volpoca sa difendere sé stessa, le proprie uova ed i propri piccoli contro le altrui violenze.
Sta di fatto, ad ogni modo, che le tane di volpe e di tasso che scendono nel terreno in prossimità delle rive del mare e dei laghi sono regolarmente messe a profitto per la deposizione delle uova e l'incubazione; per favorire le quali, in certe località del nord gli stessi abitanti provvedono a scavare delle cavità artificiali, ammassando nei loro paraggi parecchio materiale vegetale destinato ad essere usato dalle coppie per l'edificazione del nido vero e proprio.
Le covate comprendono, di norma, da sette a dodici uova: se l'uomo, come spesso succede, non interviene a sottrarle man mano che vengono deposte per cibarsene o darle a covare in cattività, esse possono raggiungere il limite di venti o trenta unità. L'incubazione dura all'incirca per ventisei giorni, dopo di che la madre conduce i suoi piccoli verso la più vicina zona acquitrinosa per insegnar loro a muoversi nell'acqua ed a procacciarsi il cibo.
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